La storia ha vissuto secoli in cui il mutamento sociale è stato insensibile (società statica) e altri in cui invece questo è stato vertiginoso (società dinamica), in realtà è proprio la velocità di mutamento a variare rendendosi percepibile.
Capitalismo:Marx ha una concezione materialistica e dinamica della società, confronta i bisogni degli uomini e i rapporti tra di loro nella sfera della produzione. I modi di produzione che si succedono nella storia sono quello schiavistico, quello feudale e quello capitalistico; in quest’ultimo i detentori del capitale dominano le forze produttive salariate, cosa che durerà fino a quando il conflitto di classe porterà alla transizione verso un modo successivo, ovvero il comunismo. Secondo Sombart il capitalismo è: un determinato sistema economico con le seguenti caratteristiche: è un’organizzazione economica di scambio (economia monetaria) in cui collaborano, uniti dal mercato (del lavoro e delle merci), due gruppi di popolazione, i proprietari e i lavoratori, dominata dal principio del profitto (finalizzato al reinvestimento) e dal razionalismo economico (mediante tecnologie e procedure contabili).
Agricoltura: In epoca feudale è agita da famiglie contadine dedite al lavoro e da signori fondiari che ne godono la rendita; è estensiva, poco produttiva e poco innovativa. In epoca moderna è invece caratterizza da capitalisti agrari motivati ad introdurre innovazioni e a migliorare la produttività e da salariati nullatenenti estromessi dal possesso della terra.
Commercio: Nasce in epoca feudale stante la sempre maggiore circolazione dei beni e la maggiore richiesta di manufatti e prepara il capitalismo industriale creandone le condizioni in maniera importante, come in Inghilterra tramite il lavoro domestico, o in modo meno visibile, come in Italia. Mercanti e banchieri, accumulando ingenti fortune, si trasformano lentamente in imprenditori ed industriali.
Artigianato:Le corporazioni organizzavano il lavoro artigiano in modo da soddisfare i bisogni di un mercato stabile; quando la domanda di beni si fa più vivace alcuni artigiani ne superano i limiti espandendo la propria attività grazie all’aiuto delle tecnologie e al ricorso a lavoro salariato inaugurando un vero spirito capitalistico.
Imprenditoria:Gli imprenditori sono uomini nuovi provenienti da strati sociali diversi che vogliono fare cose nuove in modi nuovi per espandere il proprio giro d’affari e la propria impresa, mossi dalla molla dell’accumulazione di profitto (poco consona ai ceti aristocratici ed ecclesiastici tradizionali). Il vero capitalismo (non quello speculativo dei banchieri e dei mercanti) è dell’imprenditore razionale orientato al guadagno d’impresa, continuativo e rinnovato per essere reinvestito. Weber dice che alla base dello spirito capitalistico sta una sorta di ascesi mondana di origine calvinista (dogma della predestinazione) per cui l’uomo con le sue azioni non può modificare le decisioni di un Dio onnipotente e deve quindi impegnarsi in attività produttive assidue lontane da ozi e lussi per arrivare alla salvezza eterna. Sono le virtù borghesi di operosità e risparmio nobilitate dal lavoro a formare una nuova classe dominante.
NASCITA DELLO STATO MODERNO. Lo stato feudale aveva una dimensione localistica con relativa debolezza dei poteri centrali e endemica situazione di guerra sfociante in una militarizzazione delle attività e delle spese. Gradatamente si è instaurato un potere sovrano più forte con la legittimazione dell’uso esclusivo della violenza e la nascita di uno stato moderno come regno (con l’eccezione delle città-stato di impronta mercantile). Il processo di pacificazione/unificazione di vaste aree vede la creazione di grandi eserciti, di apparati burocratici e di meccanismi capillari di monopolio fiscale. Lo stato avoca a sé il diritto di battere moneta, di amministrare la giustizia fondando il nucleo centrale del concetto di sovranità in cui il potere da assoluto diventa legittimo (stato di diritto) in cui chi obbedisce lo fa perché convinto che chi comanda abbia il titolo per farlo.
Lo stato di diritto è un’organizzazione politica in cui tutti gli organi dello stato ed ogni loro atto sono vincolati al rispetto della legge; la sovranità popolare si esprime attraverso un parlamento su base elettiva in cui vige il principio della separazione dei poteri.
Le trasformazioni di carattere economico e politico alle origini della società moderna sono causa e conseguenza di altre trasformazioni culturali, le più importanti sono l’individualismo e il razionalismo.
Individualismo è il valore dominante della libertà di autorealizzazione dell’individuo garantito soltanto dall’avvento della società moderna, anche se presente in nuce nell’antichità del pensiero occidentale. L’uomo viene apprezzato per le caratteristiche che lo distinguono dagli altri rendendolo un esemplare unico dotato di uno status acquisito (diverso dallo status ascritto presente alla nascita) in base ai suoi meriti e alle sue capacità. Costui è padrone della sua esistenza, è libero di scegliere il proprio destino, è responsabile delle sue scelte di fronte agli altri e alla sua coscienza; in campo religioso può vivere un rapporto immediato con la divinità, in campo economico può disporre della sua proprietà, in campo politico può esprimere opinioni, associarsi e partecipare alla gestione del potere di governo. Alla base del valore dell’individuo stanno i valori di eguaglianza e libertà, col solo vincolo del rispetto della libertà altrui: alla base dell’individualismo moderno sono i concetti di diritto naturale (originari della specie umana e non concessi da qualcuno) e di contratto sociale (patto stabilito tra uomini liberi che si associano per dar vita a uno stato).
Razionalismo. La ragione diventa solo in epoca moderna un valore sociale dominante: l’uomo è dotato della facoltà di perseguire la ricerca della verità sostituendo alla fede la ragione mediante il processo di razionalizzazione (trasformazione degli ordini sociali) e la razionalità (attributo specifico dell’azione umana). Weber ha centrato i suoi studi sul processo di razionalizzazione; questo ha investito globalmente i sistemi di credenze, le strutture familiari, gli ordinamenti giuridici, politici ed economici. Solo in Occidente il sistema di credenze trascendente ha permesso un approccio alla realtà naturale vista come oggettiva e manipolabile dalla volontà umana grazie alla scienza. Il concetto di razionalità postula che l’uomo è dotato della capacità di agire in modo coerente coi valori che ha scelto e di agire nel modo più efficiente ed efficace per realizzare i fini che si è prefissato.
Capitalismo:Marx ha una concezione materialistica e dinamica della società, confronta i bisogni degli uomini e i rapporti tra di loro nella sfera della produzione. I modi di produzione che si succedono nella storia sono quello schiavistico, quello feudale e quello capitalistico; in quest’ultimo i detentori del capitale dominano le forze produttive salariate, cosa che durerà fino a quando il conflitto di classe porterà alla transizione verso un modo successivo, ovvero il comunismo. Secondo Sombart il capitalismo è: un determinato sistema economico con le seguenti caratteristiche: è un’organizzazione economica di scambio (economia monetaria) in cui collaborano, uniti dal mercato (del lavoro e delle merci), due gruppi di popolazione, i proprietari e i lavoratori, dominata dal principio del profitto (finalizzato al reinvestimento) e dal razionalismo economico (mediante tecnologie e procedure contabili).
Agricoltura: In epoca feudale è agita da famiglie contadine dedite al lavoro e da signori fondiari che ne godono la rendita; è estensiva, poco produttiva e poco innovativa. In epoca moderna è invece caratterizza da capitalisti agrari motivati ad introdurre innovazioni e a migliorare la produttività e da salariati nullatenenti estromessi dal possesso della terra.
Commercio: Nasce in epoca feudale stante la sempre maggiore circolazione dei beni e la maggiore richiesta di manufatti e prepara il capitalismo industriale creandone le condizioni in maniera importante, come in Inghilterra tramite il lavoro domestico, o in modo meno visibile, come in Italia. Mercanti e banchieri, accumulando ingenti fortune, si trasformano lentamente in imprenditori ed industriali.
Artigianato:Le corporazioni organizzavano il lavoro artigiano in modo da soddisfare i bisogni di un mercato stabile; quando la domanda di beni si fa più vivace alcuni artigiani ne superano i limiti espandendo la propria attività grazie all’aiuto delle tecnologie e al ricorso a lavoro salariato inaugurando un vero spirito capitalistico.
Imprenditoria:Gli imprenditori sono uomini nuovi provenienti da strati sociali diversi che vogliono fare cose nuove in modi nuovi per espandere il proprio giro d’affari e la propria impresa, mossi dalla molla dell’accumulazione di profitto (poco consona ai ceti aristocratici ed ecclesiastici tradizionali). Il vero capitalismo (non quello speculativo dei banchieri e dei mercanti) è dell’imprenditore razionale orientato al guadagno d’impresa, continuativo e rinnovato per essere reinvestito. Weber dice che alla base dello spirito capitalistico sta una sorta di ascesi mondana di origine calvinista (dogma della predestinazione) per cui l’uomo con le sue azioni non può modificare le decisioni di un Dio onnipotente e deve quindi impegnarsi in attività produttive assidue lontane da ozi e lussi per arrivare alla salvezza eterna. Sono le virtù borghesi di operosità e risparmio nobilitate dal lavoro a formare una nuova classe dominante.
NASCITA DELLO STATO MODERNO. Lo stato feudale aveva una dimensione localistica con relativa debolezza dei poteri centrali e endemica situazione di guerra sfociante in una militarizzazione delle attività e delle spese. Gradatamente si è instaurato un potere sovrano più forte con la legittimazione dell’uso esclusivo della violenza e la nascita di uno stato moderno come regno (con l’eccezione delle città-stato di impronta mercantile). Il processo di pacificazione/unificazione di vaste aree vede la creazione di grandi eserciti, di apparati burocratici e di meccanismi capillari di monopolio fiscale. Lo stato avoca a sé il diritto di battere moneta, di amministrare la giustizia fondando il nucleo centrale del concetto di sovranità in cui il potere da assoluto diventa legittimo (stato di diritto) in cui chi obbedisce lo fa perché convinto che chi comanda abbia il titolo per farlo.
Lo stato di diritto è un’organizzazione politica in cui tutti gli organi dello stato ed ogni loro atto sono vincolati al rispetto della legge; la sovranità popolare si esprime attraverso un parlamento su base elettiva in cui vige il principio della separazione dei poteri.
Le trasformazioni di carattere economico e politico alle origini della società moderna sono causa e conseguenza di altre trasformazioni culturali, le più importanti sono l’individualismo e il razionalismo.
Individualismo è il valore dominante della libertà di autorealizzazione dell’individuo garantito soltanto dall’avvento della società moderna, anche se presente in nuce nell’antichità del pensiero occidentale. L’uomo viene apprezzato per le caratteristiche che lo distinguono dagli altri rendendolo un esemplare unico dotato di uno status acquisito (diverso dallo status ascritto presente alla nascita) in base ai suoi meriti e alle sue capacità. Costui è padrone della sua esistenza, è libero di scegliere il proprio destino, è responsabile delle sue scelte di fronte agli altri e alla sua coscienza; in campo religioso può vivere un rapporto immediato con la divinità, in campo economico può disporre della sua proprietà, in campo politico può esprimere opinioni, associarsi e partecipare alla gestione del potere di governo. Alla base del valore dell’individuo stanno i valori di eguaglianza e libertà, col solo vincolo del rispetto della libertà altrui: alla base dell’individualismo moderno sono i concetti di diritto naturale (originari della specie umana e non concessi da qualcuno) e di contratto sociale (patto stabilito tra uomini liberi che si associano per dar vita a uno stato).
Razionalismo. La ragione diventa solo in epoca moderna un valore sociale dominante: l’uomo è dotato della facoltà di perseguire la ricerca della verità sostituendo alla fede la ragione mediante il processo di razionalizzazione (trasformazione degli ordini sociali) e la razionalità (attributo specifico dell’azione umana). Weber ha centrato i suoi studi sul processo di razionalizzazione; questo ha investito globalmente i sistemi di credenze, le strutture familiari, gli ordinamenti giuridici, politici ed economici. Solo in Occidente il sistema di credenze trascendente ha permesso un approccio alla realtà naturale vista come oggettiva e manipolabile dalla volontà umana grazie alla scienza. Il concetto di razionalità postula che l’uomo è dotato della capacità di agire in modo coerente coi valori che ha scelto e di agire nel modo più efficiente ed efficace per realizzare i fini che si è prefissato.

Il sistema delle corporazioni entra in crisi con l'affermarsi dello spirito del capitalismo;
infatti quando la domanda di mercato si fa più vivace si infrangono i vincoli posti dalle corporazioni.
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